Sono trascorsi 20 anni da quando Emanuela Dozza ha aperto lo studio di pedagogia clinica e ha iniziato la sua attività come libera professionista. Un primo traguardo carico di soddisfazione per i risultati spesso raggiunti e di riflessione per quelli che non hanno trovato compimento. In questi anni la sua attenzione si è rivolta in particolar modo ai Genitori che l’hanno interpellata chiedendole aiuto nel mettere a fuoco situazioni più o meno problematiche che riguardavano il loro rapporto con i figli. Da subito la scelta è stata quella di confrontarsi con loro con l’obiettivo di renderli più consapevoli del proprio ruolo genitoriale e delle prassi educative adottate . Scelta che si è rivelata a posteriori fruttuosa e gravida di ricadute positive in termini di benessere familiare e dei Bambini e dei Genitori. Anche se l’attenzione maggiore è stata data ai Genitori non sono mancati percorsi specifici per Bambini, Ragazzi e Adulti non necessariamente in veste genitoriale e questo ha permesso ad Emanuela Dozza di ampliare la propria esperienza professionale che, non va dimenticato, parte da più lontano realizzata all’interno di istituzioni come la scuola o i servizi riabilitativi per giungere in questi anni fino alla Famiglia.
Un grazie sentito per la fiducia ricevuta.
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La dipendenza da smartphone e tecnologie
https://youtu.be/DuqpVs75mEg
Consapevolezza della attuale realtà educativa
Sotto la spinta di altri scritti appena pubblicati nella pagina Facebook Pedagogia e Cultura e dopo lo scambio che ne è seguito con una neo Mamma, ma anche Artista Burattinaia, ma anche Esperta di educazione è rimasta la voglia di scrivere e sollecitare ulteriormente il confronto sulla realtà educativa e sulla consapevolezza che dovrebbe crescere in ogni Adulto che educa. C’è forse una certa rassegnazione attorno a questo argomento da parte di chi ne ha un’idea abbastanza precisa perché la osserva e la studia e sembra solo riuscire a lanciare un grido di allarme. I Professionisti delle varie discipline umanistiche. E chi invece l’affronta mantenendo vivo il conflitto e lo scambio di reciproche accuse. Genitori e Insegnanti. Ma così non se ne esce e i Giovani continuano ad essere in affanno. Diventa ineludibile chiedersi perché mai in un tempo in cui la conoscenza intellettuale è vastissima la realtà spesso sia quasi priva del minimo buon senso. Ma anche perché le tante risorse che si potrebbero attivare rimangono congelate nel grido d’allarme o peggio nel grido d’accusa. L’invito stringente forse è quello di rimboccarsi le maniche e di essere disposti a sporcarsi le mani, tutti, in prima persona, provando ad andare contro corrente. Esorcizzando la tendenza a pensare che non è un proprio problema. I Giovani hanno diritto ad un futuro in cui saper stare. Insisterò.
Pedagogia e Cultura
E’ nato su Facebook uno spazio d’informazione e di confronto che vuole raccogliere la voce di tante Persone attorno al tema centrale dell’educazione con il proposito di far fluire in maniera divulgativa tutte le attuali conoscenze in merito, maturate nell’esperienza dei Professionisti e delle Famiglie. Nella speranza d’incidere positivamente nell’orientamento delle scelte educative, in particolare di Genitori e Insegnanti, aprendo a un ventaglio di possibilità d’interventi che superino l’univocità del “premio punizione”, che prestino attenzione ad un’alfabetizzazione delle emozioni e a una valorizzazione dell’esperienza dell’errore. Spazio che vuole mettere in contatto Genitori, Pedagogisti, Nonni, Psicologi, Insegnanti, Sociologi, Collaboratori scolastici, Pediatri, Pedagogisti Clinici e tutti quelli che sono interessati a sviluppare questo tema magari rendendo lo scambio contagioso a tal punto da fargli assumere una valenza culturale. Certamente può essere un bel modo per non sentirsi soli nel compito non sempre facile di educare.
E’ un gruppo chiuso, di cui Emanuela Dozza è amministratrice, a cui, chiunque sia interessato, può iscriversi per leggere gli articoli e partecipare al dibattito.
A cura di: Emanuela Dozza
Le abbiamo provate tutte e non sappiamo più cosa fare
Più o meno esplicitamente le mie conversazioni con i Genitori che si rivolgono a me in cerca d’aiuto cominciano quasi sempre con questa considerazione. Vera, nella misura in cui emerge una lettura della situazione che affrontano con i propri Figli di breve respiro. Cosa intendo? Che lo sguardo degli attori chiamati in causa in una situazione conflittuale è, più spesso di quanto non si immagini, condizionato dal coinvolgimento personale, soggettivo, ed emotivo. Di tutti. Ma in particolar modo a me colpisce quello dei Genitori che sembrano non riuscire più ad avere quella visione di insieme necessaria a trovare un modo costruttivo per affrontare e superare le incomprensioni che si sono generate tra loro e i propri Figli. Certamente è molto difficile riuscire ad essere contemporaneamente attori e registi che osservano con la dovuta distanza quello che sta accadendo, ma forse basterebbe che Madre e Padre unissero le forze in un consapevole gioco di squadra. Quando io intervengo in aiuto, la mia prima premura è che ai Genitori sia più chiaro quanto sta succedendo e capita molto spesso che nell’ascoltare le mie parole Madre e Padre si scambino un’occhiata dicendo come abbiamo fatto a non pensarci, adesso che ce lo dice lei ce ne rendiamo conto con più precisione, è quasi ovvio. La premura successiva è quella di illustrare loro le possibili strategie di intervento che sono sempre più di una e che i Genitori devono saper scegliere sapendo trovare le più adatte alle loro caratteristiche individuali. In questo gioco di confronto poi si aprono sempre scenari di cambiamento che tocca tutte le Persone coinvolte: i Bambini per primi ritrovano la loro strada di sviluppo, i Genitori recuperano la serenità che segue sempre la scoperta di essere perfettamente capaci di rivestire il proprio ruolo e infine chi ha avuto l’onore e l’onere di essere interpellato continua a scoprire il valore dell’intervento educativo quando è votato all’autonomia delle Persone, qualunque età abbiano, e alla crescita e all’equilibrio che ne conseguono.
A cura di: Emanuela Dozza
A novembre lo studio apre le sue porte
Lo studio a novembre apre le sue porte anche a chi non conosce di persona Emanuela Dozza e la sua professione. A chi non viene indirizzato a lei da una persona di fiducia o da un altro Professionista che sa come lavora. A chi visita il sito perché in qualche modo sta facendo la ricerca di un Esperto con cui confrontarsi su temi educativi. A chi vorrebbe un confronto, ma allo stesso tempo teme che questo lo possa esporre ad un giudizio. A chi vorrebbe interrogarla scrivendo, ma non se la sente di condividere con altri lettori il proprio pensiero, i propri dubbi.
Dal 10 novembre al 24 novembre 2017, previo appuntamento telefonico, è riservato, a chi lo vuole, un tempo gratuito in cui poter conoscere Professionista e professione.
L’evento è già pubblicizzato sulla pagina Facebook dello studio.
Benvenuti.
Laboratorio con i Genitori: parola e silenzio nella pratica educativa
Martedì 24 gennaio 2017 Emanuela Dozza presenterà, in un incontro gratuito, una nuova proposta per i Genitori: un laboratorio in cui si potrà affrontare e trattare un aspetto della comunicazione spesso trascurato nella pratica educativa, il silenzio.
Parola e silenzio
Dosso Dossi (1523-1524) olio su tela ‘Giove pittore di farfalle, Mercurio e la Virtù’ (conservato nel castello di Wawel a Cracovia)
Il laboratorio, che prevede un ciclo di quattro incontri, uno ogni quindici giorni, è aperto ad un gruppo non superiore a 6 Genitori e si terrà nello:
Studio di Pedagogia Clinica di Emanuela Dozza
in via S. Isaia, 73 a Bologna.
Nelle date di:
Martedì 24 gennaio 2017 si terrà un incontro gratuito
di Presentazione del Laboratorio
Martedì 14 e 28 febbraio 2017
Martedì 14 e 28 marzo 2017
Si terranno gli incontri previsti della durata di 2 ore.
L’orario di inizio degli incontri verrà concordato con le Persone che desiderano partecipare.
Il costo di ogni incontro è di 20 euro a Persona.
Itinerari di viaggio insieme
Ho ricominciato, dopo un periodo di sosta di alcuni anni dal lavoro che ricordo con grande affetto e che chiamo con familiarità ‘le Mamme dei Salesiani’, a proporre laboratori con i Genitori pensati come brevi viaggi da intraprendere nel vasto territorio dell’educazione. Sollecitata dall’ultima esperienza con Margherita Mangiafoco, in cui abbiamo visitato da molteplici prospettive i luoghi delle aspettative, ho deciso di dedicare uno spazio che si delineerà su più versanti al lavoro di Gruppo. Se solleciterà l’interesse che credo ci sia in molti Genitori, come mi viene spesso dichiarato, potrebbe tornare ad essere un appuntamento di viaggio da fare insieme verso paesaggi educativi che andrebbero conosciuti meglio. Un piccolo mattone che assieme ad altri può diventare patrimonio di un’educazione che si riappropria dei suoi valori più profondi e ne diventa testimone.
A cura di: Emanuela Dozza
Laboratorio con i Genitori sul tema del cambiamento
Nel mese di ottobre si ripropone il laboratorio con i Genitori: quattro incontri in cui sarà possibile conversare con Emanuela Dozza sul tema del cambiamento.
Vladimir Kush
“Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla”
(Lao Tse)
Lunedì 10 ottobre 2016
si terrà un incontro gratuito di Presentazione del Laboratorio
Lunedì 17 e 31 ottobre 2016
Lunedì 14 e 28 novembre 2016
Brochure pdf: laboratorio-genitori-il-cambiamento
Comincia sempre da te
Comincia sempre da te; in tutte le cose e soprattutto con l’amore.….amore è portare e sopportare sè stessi. La cosa comincia così. Si tratta veramente di te; tu non hai ancora finito di ardere; devono arrivarti ancora altri fuochi finchè tu non abbia accettato la tua solitudine e imparato ad amare.»
(C.G.Jung – Libro Rosso)
Carl Gustav Jung